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KAYAK - Saluggia Frullate a 32 denti

di Gange   —   19 marzo 2024

Domenica mattina, finalmente si torna a girare con i Barchini, destinazione il raduno di Saluggia, un raduno di freestyle/rodeo chiamatelo come vi pare come non si vedevano da tempo.

Iniziamo la giornata rispettando il più classico cerimoniale del canoista:

Ci troviamo a Novara Est con il Bat e Andrea Mondonico del CFM che mi ha incrociato lungo l\'autostrada. Nel mentre decidiamo su come organizzare le macchine: la prendo io? La prendi tu? Io devo andare via prima, io voglio fare la statale, nel frattempo arriva Marco l\'elettrico con il furgone. Allora carichiamo le canoe da te, no la metto sulla macchina del Bat, ce l\'hai la cinghia? Si, no, ah ma non l\'hai legata, ah ma allora mettila nel furgone, ah cavoli non ci entra, rimettila sull\'auto del Bat, eh ma devo slegare la mia, ah allora mettila sull\'altra macchina.

Insomma mancavano le risate fuori campo e poi eravamo buoni per una sit-com, signori e signori dopo i Jefferson, I Jackson!.

Finalmente si parte, ma non te lo vuoi fare un caffè? Ovviamente andiamo a beccare l\'Autogrill più affollato della A4.

Comunque, alla fine a Saluggia ci siamo arrivati anche in orario.

Per chi non li conoscesse, il Canoa Club Saluggia è una specie di ultimo baluardo del freestyle. Dopo il triste sabotaggio dell\'onda di Turbigo, lo spot di Saluggia rimane l\'unico posto nel Nord Ovest dove si possa far frullare le nostre amate canoine senza doversi fare mille paranoie di tipo burocratico.
Da qualche tempo c\'è un movimento che cerca di rilanciare il Freestyle in Italia e questo raduno fa parte di una serie di iniziative che speriamo riescano a rilanciare questa specialità.
Oltre ai padroni di casa ho incontrato gente che arrivava da tutte le parti, compreso un gruppo che arrivava da Valstagna, il sempre presente Andrea Tosatti, il buon Peperone da Vigevano ma anche dei giovani e qualche donna (gia sono rare in fiume). Considerando che in Italia le persone che hanno una barca da rodeo sono sempre meno, è stato un evento riuscito e spero che sia un punto di partenza.

La mattinata l\'abbiamo passata per quasi due ore nella \"bocca del Drago\", praticamente un buco sotto una chiusa.
Che dire, mi è sembrato di tornare ai vecchi tempi: quando sei dentro vai di spin a manetta con il sorriso a 32 denti e mentre aspetti in fila indiana il tuo turno tutti in relax a ridere e scherzare.

Menzione a Marco l\'elettrico l\'unico con la barca da river running, grande Marco, ti sei difeso più che bene e secondo è il momento di pensare ad un barchino.

Dopo il pranzo e la riffa abbiamo chiuso la giornata con una sessione su un ondone nel centro del canale.
La definirei quasi un incrocio tra l\'onda di Trecate e la Rabioux: un onda molto veloce con tanta pressione ma anche irregolare, quando entravi erano grandi sberle e personalmente, anche se mi sono tolto qualche soddisfazione, il più delle volte era l\'onda a decidere cosa farmi fare, tanto da fuori mica si capiva.
Qui siamo tutti durati meno, personalmente dopo mezz\'ora di strapazzate mi sono autoimposto uno stop prima di arrivare al limite.

Grazie ai ragazzi di Saluggia che sulla sicurezza sono stati sempre sul pezzo con safety kayak e un gommone, alla fine i bagni sono stati veramente pochi ma loro non hanno mai abbassato la guardia.

Insomma, tutto molto bello, tutto molto soddisfacente, ma non vuoi farla un\'altra burbata?
Ci pensiamo io e il Bat, di ritorno verso casa prendiamo la statale \"tanto sono solo 15 minuti in più\" sbagliamo strada e ci ritroviamo in centro a Vercelli, ahaha
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