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Non ti chiediamo, Signore, perché ce li hai tolti. Ti ringraziamo, Signore, perché ce li haidati. San t'Agostino.
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Sant'Agostino.
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Cosa ti sei perso .......Gorzente! — BrianzaTour

12/11/2012 - Cosa ti sei perso .......Gorzente!

Fred
Ecco il video del Gorzente.....by Beppe
Che Gorzente!, Che Gruppo! che volume! che discesa.
Quando un
fiume è bello, lo puoi percorrere all'infinito e il Gorzente è una
perla dell'Appennino. Non è nemmeno così facile da trovarlo in
condizioni per percorrerlo. Anche se è dietro casa. La ragione è
che il bacino è relativamente grande ma a monte ci sono 3 laghi
che servono da riserva idrica per la città di Genova. Quindi le
prime piogge stagionali devono riempire i 3 bacini. Quando questi
sono pieni, iniziano a tracimare e se piove bene una gran discesa
è assicurata.
Il posto poi è totalmente sperduto sebbene
l'imbarco in linea d'aria è a meno di 17 km dal mare e da Genova
Voltri. Una volta entrati nel parco di Capanne di Marcarolo,
sembra di aprire la porta di un'altro mondo.
Il percorso?
Semplicemente fantastico, se lo si trova con il livello giusto
diventa veramente una discesa da urlo. Le varie discese negli anni
ci hanno permesso di ottimizzare tutto, noi genovesi, evitiamo di
salire come al solito stipati in 3-4 per macchina e ci presentiamo
singolarmente ad Ovada. Questo permette di organizzare al meglio
il lunghissimo recupero di 24+24 km e diamo l'opportunità ai
"foresti" di lasciare le loro macchine allo sbarco in modo che, a
discesa finita sono liberi di cambiarsi e tornarsene a casa con un
sorriso mostruoso sul viso. Noi carichiamo a tappo le macchine e
ripercorriamo i 24 km per l'imbarco, poi da li con altre strade si
scende verso casa. Ieri sera abbiamo incrociato una lepre e 3
caprioli.
Da anni si è sparsa la voce delle mitiche discese del
Gorzente e raramente siamo sotto la decina. Dieci anni fa
addirittura ci fu un "raduno" con 50 persone, ieri eravamo
comunque in 20. Non male. Il volume questa volta era veramente
abbondante. Basta pensare che il libro di Fortis di quasi 30 anni
fa recita che nel primo tratto l'acqua deve essere poca e le canoe
devono strisciare in quanto poi il torrente si stringe. Beh… ieri
nel primo tratto un gommone sarebbe sceso tranquillamente. Eravamo
circa sui 20 m3, 4 volte il volume raccomandato dal libro. Come
cambia la canoa.
L'appuntamento lo abbiamo dato al bar all'uscita
di Ovada tra le 10 e le 10,30. Siamo tutti abbastanza puntuali
tranne il gruppo di Furio che partendo da Bologna è dietro. A loro
do le coordinate dell'imbarco e ci troveremo tutti puntualissimi
all'imbarco.
L'acqua c'è, il sole no, ma non piove, non fa freddo
ed ogni tanto il sole fa capolino anche se non possiamo parlare di
cielo sereno. Il gruppo è veramente eterogeneo, si passa dai 56
anni di Massimo Rizzoli ai 19 di Jacopo Pellacani. Solo la canoa
riesce ad accomunare adolescenti con canoisti iper maturi. Da
segnalare anche l'accoppiata Fred e Jacques Gilardone. Sergio un
po convalescente decide di non imbarcarsi, 4 ore di discesa se le
vuole evitare. Sarà d'aiuto a Renzo che compie la burbata di
scendere con la giacca d'acqua in savoiardo e dopo poco più di un
km. abbandona perché completamente zuppo. Come bagni possiamo
solo segnalare un bagnetto di Furio alla seconda rapida ma nulla
di che. Per il resto tutto fila liscio. Zero problemi che su un
gruppo di 19 canoisti non è poco. Scendiamo spediti guardando solo
le 6-7 rapide che sappiamo che devono essere visitante. Tutti ne
saltiamo una, una la trasbordiamo per fare più in fretta, la
percorrono solo Scafo e Davide, ma oggettivamente non è difficile.
Chapeaux invece a Spigno, Cecco, Scafo, Davide e Paolo che fanno
il salto. Era facile rovesciarsi e finire in nicchia. L'ultimo
passaggio invece ci ricorda che il malato di canoa del gruppo è
Scafo. Non è nulla di impossibile, frulla solo alla grande, ma
l'unico che ama le lavatrici è lui 2 lo percorre addirittura 2
volta.
Le Foto sono di Spigno e Scafo, prese da FB.
Ecco il video del Gorzente.....by Beppe
Che Gorzente!, Che Gruppo! che volume! che discesa.
Quando un
fiume è bello, lo puoi percorrere all'infinito e il Gorzente è una
perla dell'Appennino. Non è nemmeno così facile da trovarlo in
condizioni per percorrerlo. Anche se è dietro casa. La ragione è
che il bacino è relativamente grande ma a monte ci sono 3 laghi
che servono da riserva idrica per la città di Genova. Quindi le
prime piogge stagionali devono riempire i 3 bacini. Quando questi
sono pieni, iniziano a tracimare e se piove bene una gran discesa
è assicurata.
Il posto poi è totalmente sperduto sebbene
l'imbarco in linea d'aria è a meno di 17 km dal mare e da Genova
Voltri. Una volta entrati nel parco di Capanne di Marcarolo,
sembra di aprire la porta di un'altro mondo.
Il percorso?
Semplicemente fantastico, se lo si trova con il livello giusto
diventa veramente una discesa da urlo. Le varie discese negli anni
ci hanno permesso di ottimizzare tutto, noi genovesi, evitiamo di
salire come al solito stipati in 3-4 per macchina e ci presentiamo
singolarmente ad Ovada. Questo permette di organizzare al meglio
il lunghissimo recupero di 24+24 km e diamo l'opportunità ai
"foresti" di lasciare le loro macchine allo sbarco in modo che, a
discesa finita sono liberi di cambiarsi e tornarsene a casa con un
sorriso mostruoso sul viso. Noi carichiamo a tappo le macchine e
ripercorriamo i 24 km per l'imbarco, poi da li con altre strade si
scende verso casa. Ieri sera abbiamo incrociato una lepre e 3
caprioli.
Da anni si è sparsa la voce delle mitiche discese del
Gorzente e raramente siamo sotto la decina. Dieci anni fa
addirittura ci fu un "raduno" con 50 persone, ieri eravamo
comunque in 20. Non male. Il volume questa volta era veramente
abbondante. Basta pensare che il libro di Fortis di quasi 30 anni
fa recita che nel primo tratto l'acqua deve essere poca e le canoe
devono strisciare in quanto poi il torrente si stringe. Beh… ieri
nel primo tratto un gommone sarebbe sceso tranquillamente. Eravamo
circa sui 20 m3, 4 volte il volume raccomandato dal libro. Come
cambia la canoa.
L'appuntamento lo abbiamo dato al bar all'uscita
di Ovada tra le 10 e le 10,30. Siamo tutti abbastanza puntuali
tranne il gruppo di Furio che partendo da Bologna è dietro. A loro
do le coordinate dell'imbarco e ci troveremo tutti puntualissimi
all'imbarco.
L'acqua c'è, il sole no, ma non piove, non fa freddo
ed ogni tanto il sole fa capolino anche se non possiamo parlare di
cielo sereno. Il gruppo è veramente eterogeneo, si passa dai 56
anni di Massimo Rizzoli ai 19 di Jacopo Pellacani. Solo la canoa
riesce ad accomunare adolescenti con canoisti iper maturi. Da
segnalare anche l'accoppiata Fred e Jacques Gilardone. Sergio un
po convalescente decide di non imbarcarsi, 4 ore di discesa se le
vuole evitare. Sarà d'aiuto a Renzo che compie la burbata di
scendere con la giacca d'acqua in savoiardo e dopo poco più di un
km. abbandona perché completamente zuppo. Come bagni possiamo
solo segnalare un bagnetto di Furio alla seconda rapida ma nulla
di che. Per il resto tutto fila liscio. Zero problemi che su un
gruppo di 19 canoisti non è poco. Scendiamo spediti guardando solo
le 6-7 rapide che sappiamo che devono essere visitante. Tutti ne
saltiamo una, una la trasbordiamo per fare più in fretta, la
percorrono solo Scafo e Davide, ma oggettivamente non è difficile.
Chapeaux invece a Spigno, Cecco, Scafo, Davide e Paolo che fanno
il salto. Era facile rovesciarsi e finire in nicchia. L'ultimo
passaggio invece ci ricorda che il malato di canoa del gruppo è
Scafo. Non è nulla di impossibile, frulla solo alla grande, ma
l'unico che ama le lavatrici è lui 2 lo percorre addirittura 2
volta.
Le Foto sono di Spigno e Scafo, prese da FB.

 
Tutte le foto ed i filmati presenti su questo sito possono essere liberamente inseriti in altri siti a patto che venga sempre segnalato (attraverso un link a www.brianzatour.org) che provengono da questo sito.
 
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