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Non ti chiediamo, Signore, perché ce li hai tolti. Ti ringraziamo, Signore, perché ce li haidati. San t'Agostino.
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Marocco — BrianzaTour

07/04/2008 - Marocco

Nico
In attesa delle foto...

22-30 Marzo 2008.
CCN, CFM, CCAsola e Cani Sciolti in Marocco, sulle orme del Brianza Tour.
Visto che il giro è stato copiato in tutto e per tutto al precedente giro
del BT (comprese le cicogne, le scimmette pipparuole e le scoregge), vengono
riportate solo le caratteristiche dei nuovi, diversi partecipanti. ;-)

Carletto: sempre sorridente e serafico, con un "fffrrrrrr" per ogni momento.
("fffrrrrr!" è il suono del serpente a sonagli, che il buon Carletto ha
imitato ogni 20 minuti, che si fosse a tavola, in acqua o a cagare dietro
un fico d'india!!) Il fatto che orari e distanze siano cannati alla grande
(se sono previse 6 ore di trasferimento, in realtà sono 9; se è previsto
l'arrivo in albergo alle 19.30, in realtà ci si arriva minimo a mezzanotte,
e via così), il solo fatto di poter dormire qualche ora "di fila", senza
erede che lo sveglia, lo rende riposato e pacifico. Beato lui.

Daniela: partita dicendo "odio gli arabi" e tornata con tanta nostalgia da
riempire il lago di Garda, è l'unica che ha imparato davvero qualcosa su
vita, usi e costumi marocchini: dopo 9 giorni di chiacchiere e
indottrinamenti da parte di Mohamed (l'autista 60enne) è molto difficile che
si converta, ma scommetto il fegato che presto tornerà nel deserto, con
fidanzato Philo al seguito! ;-)

Duilio: l'Inossidabile. A parte qualche verso gutturale dal suono simile a
"mi fa male la gamba-ahia-la-schiena-mi siedo qui", in 9 giorni le sue
corde vocali hanno emesso principalmente questo ordine perentorio: "TOTO',
VAFFANCULO UN KM PIU' IN LA', CAZZO!!!!".
Scorpione DOC! ;-)

Ilaria: una paresi facciale, contratta alla partenza, l'ha costretta ad
avere il sorriso stampato in faccia per 9 giorni consecutivi, anche dopo le
solite 9 ore di trasferimento, anche dopo 6 ore di fiume, anche dopo tutta
una nottata in bianco. Poverina. ;-)

Ale: sempre il primo a dare una mano, a caricare e scaricare canoe, a dare
indicazioni, a cambiare discorso quando era necessario farlo. Un vero
signore, come sempre.

Totò: le sue scoregge hanno cambiato il microclima dell'Atlante, e la
totale assenza di "c" e "t" nel suo linguaggio è attualmente al vaglio
dell'Accademia della Crusca. (in fiume: "Nigolé, bassa di ggguà ghe dddi là
gi sda un bugo!" Al ristorante: "se guesti ammerigani non gi lasciano il
davolo, gi mollo una sgorreggia ghe li faggio sgappare tutti, de lo digo
io!" In aereoporto: "eh, no, la mia ganoa sembra leggera ma ppesa, gazzo se
ppesa!") ;-)

Paolo: il lato oscuro della "leadership". Ogni tanto spariva per correre o
per farsi il fiume in solitaria, per poi ricomparire e urlare cose tipo
"siamo in ritardo!" o "c'è chi lavora e chi non fa un cazzo"... cosucce
così, da vero leader.

Piero: Dopo che l'Ourika l'ha mandato a bagno ciulandogli la pagaia (poi
ritrovata, con standing ovation di tutta la valle) non è più stato lo
stesso. Per dimenticare, ne ha fatta una delle sue, ed è finito
all'ospedale, con 4 punti sulle corna.

JC: Incredibile!! In 9 giorni, lo si è visto "alterato" ben due volte!!!
(chi lo conosce, sa che è un dato assolutamente fuori scala!) Il Marocco e i
gruppi poco elastici non lo rivedranno più, ed è un vero peccato, perchè
tutti imparerebbero un sacco dalla reciproca convivenza.

Nico: gli unici momenti in cui la si è vista sorridere sono stati quelli in
cui dava barrette energetiche e pane raffermo ai cani randagi.
Per il resto, avvicinarsi a lei era rischioso tanto quanto avventurarsi nei
corridoi della centrale di Chernobyl. In pratica, un micro reattore a
bestemmia nucleare ambulante. Senza speranza.
Da segnalare anche due bagnetti che l'hanno rinfrescata, ma non
disinnescata: il primo, su insidiosissimo II (sbarco Oum er rbia.
Simil-raschiera le strappa la pagaia, lei tenta di tenerla, si sbilancia e
op! Grattuggia di Nico al tavolo 15!); il secondo in un gran bel bucazzo ,
visto all'ultimo momento e affrontato a bigolo troppo molle. Ben le sta.


Marocco: canyon di rocce rosse che non hanno nulla da invidiare all'Arizona,
distese verdissime, simil-Toscana, laghi con acqua cristallina; dromedari,
cani - tanti cani, scimmiettine, cicogne, gufi, serpenti e gatti orbi;
miriadi di bambini, donne, asini, muli e cavalli stracarichi di mercanzia
(si, tutti animali da soma, in ordine di importanza); campi da calcio nel
bel mezzo del deserto e/o su prati scoscesi (che Benni sia venuto in Marocco
x ispirarsi alla famosa Pallastrada?) ; casette di fango con tetto in
lamiera e villone da mille e una notte; giardini lussureggianti in mezzo al
deserto e miseria nera malcagata in centro città.
Fascino e contraddizioni di una terra meravigliosa che mi rivedrà presto.

;-)
nico
Paolo
I miei ricordi del Marocco

“La pelle d’oca”                                                                   
Correre da solo nella spettacolare valle del Dades con il canto del Muazin

“La gioia più grossa”
Attraversare correndo un paese nella valle del Dades con 40-50 bambini
sorridenti al tuo seguito

“Il fiume più bello”
Il Sebou, forse non il più bello dal punto di vista paesaggistico ma unico
per la sua gola selvaggia sempre corredata da gente sulle rive che vive il
fiume come mai prima mi era capitato di vedere, dandoti un senso di
tranquillità unico.
Il più bello ed impegnativo canoisticamente soprattutto per la presenza di
sifoni. Lungo e duro a sufficienza per meritarselo e non dimenticarselo.
Acqua sufficientemente calda per volere immergere le mani nelle sue acque
all’insorgere del freddo.

“Il Quinto grado”
Salire all’imbarco del Melloul con le Jeep guidate da personaggi inquieti

“La delusione”
L’autista che prova a spigolarci 300Diram per il viaggio
Marakesh-Aereporto,
dopo una bella settimana trascorsa insieme e soprattutto dopo avergli
riposto una generosissima mancia

“La vera Africa”
All’ospedale di Azilal ho capito veramente di esserci. Farmaci mancanti,
separatori di tela insanguinati, marmitta arrugginita e sporca appoggiata
su una barella in corsia, bagni senza acqua…......personale umile, educato
e cordiale come spesso da noi non se ne trova.

“L’urlo di dolore”
Piero mentre gli mettono i punti di sutura. Solo successivamente ho
scoperto che il dolore vero non gli proveniva nell’ essere trafitto a
ripetizione da un uncino di tutto rispetto ma per il conficcarsi delle
mie unghie nel suo polpaccio mentre assistevo all’operazione.

“Il ricordo”
L’espressione degli occhi bellissimi di una venditrice di braccialetti
nella Medina di Marrakesh ed un bambino sporco che mangia avanzi
di un pesce nei pressi dei ristoranti ambulanti nella piazza, a farmi
capire
che il mondo è troppo sbagliato per poterlo apprezzare in tutte le sue
bellezze.



Un viaggio che sulla carta non mi entusiasmava, che oggi consiglio a tutti.
Paolo
JC antipasto
Un primo report di JC

“Diciamo che stiamo recuperando il tempo perduto ... sono giorni che mi ripeto:
"fai il report, fai il report, fai il report ..." ma non riesco ad andare oltre a
tale citazione! Magari nel corso di una delle prossime notti ci proverò ...





Intanto un'estrema sintesi a numeri (il report prima o poi arriverà):


- i mezzi:2 (una dacia Logan e un Ford Transit)


- i partecipanti: 10 + 1 virtuale (Gabriele) ovvero Daniela, La Nico, Ila, Ale,
Carletto, Paolo, Totò, Duillio, Piero ed ovviamente io (JC)


- i km percorsi: fra i 2200 (auto) e i 2500 (valore stimato per il furgone)


- i fiumi percorsi: 5 + 1 (Ourika, Dades, Sebou, Oum er Bia, Melloul, Ahanesal) …
il Sebou solo da 6 partecipanti


- i punti presi: 4 da Piero


- teste rotte: 1 (sempre di Piero!)


- scarpe rotte: 2 (di Paolo, che ha consumato più nastro americano per ripararle
che per imballare le barche ;-) … ottenendo però un magnifico effetto
“Ballerine”!!!)


- ricambi necessari: 1 (il tubo dell’acqua … riparato con camera d’aria e fil di
ferro dal classico marocchino col “cappello pensatore”)


- liti e combattimenti al coltello: innumerevoli, ma pur sempre “discreti e di
brevissima durata” ;-)


- contrattazioni con i locali: troppe … diciamo “tendenti a infinito?”


- il prezzo più basso per camera e cena in 10: 650 dh … poco meno di 6 € a testa!


- il prezzo più alto per una camera con prima colazione : 230 dh a sefrou (mi
pare)


- il prezzo più alto per una cena: 100 dh a testa per l’agnello cotto nel forno a
di terracotta alla cattedrale … discretamente stopposo (la prossima volta lo
procurano carlo e Alberto e lo cucino io ;-) poi ci si lecca i baffi)


- il numero più elevato di farmaci di sintesi assunti: non numerabile … chiedete a
Piero e vi definirà un range ;-)


- il più fuso di tutti: Mohammed (l’autista) cha alla fine avrebbe forse voluto
dichiarare la جهاد (jihad) al mondo del Kayak pur di non averli più fra i piedi
;-)


- le ore in macchina: 4 (Mi-Malpensa e trasf. Sull’Ourika) + 7 (trasf. sul Dades)
+ 8 (trasf. sul Sebou) + 7 (giro turistico e trasferimento in zona Oum er Bia) + 8
(trasf. in zona Cathedral x Melloul) + 4 (recupero zona Cathedral x Ahanesal) + 4
(trasf. zona Ouzud) + 2 (per tasf. Piero all’ospedale!) + 3 per trasf. a Marrakech
+ 1 per trasf. Malpensa-Milano = 46 (AZZ … LA Nico sarà al settimo cielo … Adesso
però sappiamo che dietro a tutte le nostre discussioni c’era Valentino che portava
male!!! ;-o)


- le ore non in macchina: 200-46=154 (776% del totale sabato 22 ore 8 – Domenica
30 ore 16)


- le ore di sonno perso: eeeeehhh …!!!


- il prezzo della benzina verde: non molto più basso che in Italia!





Potrei andare a vanti, ma … vi do solo un ultimo numero:


In Marocco ci sono 33 milioni di abitanti su un territorio quasi doppio di quello
italiano … ma la loro distribuzione nelle zone desertiche è costante!!! Sapete
che significa? Che se volete andare a fare qualsiasi bisogno in deserto, in gola,
in fiume, in montagna, in mezzo ai ruderi, o anche in auto “SPUNTERA’ SEMPRE ED
INEQUIVOCABILMENTE ALMENO UN MAROCCHINO AD OSSERVARVI!” (per l’età potete
scegliere alla dogana).





Ora shakerate i numeri dati, fate delle medie e giocateveli al lotto (ruota di
Agadir) … e buona fortuna a tutti





Giorgio (JC-Ewok)”
JC report

Anni e anni a pensare ”Marocco si, Marocco no …” ed era sempre no!

Poi, in soli tre mesi, due occasioni di seguito. La prima sfuma e la seconda ... eh si “la seconda è sempre la mejo!” (lo diceva il Verdone nazionale, perché non credergli?)

Dopo una breve serie di “colloqui” entro nel gruppo ormai a meno di un mese dalla partenza, gruppo che non immaginava nemmeno lontanamente quanto li avrei stressati prima con l’organizzazione, poi con l’auto, e poi in territorio africano! ;-)

 

A pochi giorni dalla partenza Gabriele ci lascia e rimaniamo io, La Nico, Paolo, Carletto, Daniela, Ilaria, Alessandro, Totò, Duilio e Piero (colui che si rivelerà “la vera attrazione” del gruppo).

 

Sabato 22/3/2008

 … è arrivato il giorno delle partenza: appuntamento ore 9.30 al Terminal 2 di Malpensa … io e La Nico siamo lì alle 9.00 con ben mezz’ora di anticipo … mai successo! Peccato che dopo aver tirato giù le canoe ci telefonino Carletto e Duilio e ci annuncino “TERMINAL ERRATO”! Ah beh … iniziamo bene: falsa partenza!

Tentativo n. 2: si ricarica e ci si dirige al terminal 1 dove, dopo aver modificato la geometria di tutto l’aeroporto a furia di sbattere le nostre 10 canoe su colonne, cartelloni, banconi dei bar ed in generale contro ogni angolo esistente, ci poniamo nell’ottica di oltrepassare il primo V del viaggio:  check-in con canoe stracariche senza pagare extra-fees … e che ci vuole? Basta scegliere due canoe a caso sotto il peso limite di 30 kg! Piero ci fa sognare da subito con la sua uscita “prendete la mia che è Ok” … prima pesata 33,5 Kg!!! 9 sbiancati e Piero sorridente … abbiamo immediatamente chiesto il “cambio passeggero” al banco reclami, ma non ce l’hanno accettato; si opta per fare un altro paio di pesate “a campione” e ci va di gran culo. Solo 105 € di pagaie e nulla per le canoe.

Si parteeeeeeeee!

Qualche ora dopo eccoci a Marrakech … le magiche Terre rosse ci accolgono con un clima tiepido ed un cielo terso. Cambiamo quel milione di € a testa per le piccole spese personali ;-) e contattiamo la kaltoumcar. Capiamo da subito la natura del luogo: ci dicono “5 minuti e siamo lì con i mezzi” … e si palesano un ora e mezzo dopo con solo il furgone e senza auto. Dopo aver caricato tutto (circa due ore dopo) arriva l’auto, ma senza portapacchi (risposta dei locals “No Problème”); per quieto vivere accettiamo di portarcela via così (poi in un paio di occasioni me ne pentirò, ma quel che è fatto è fatto). Gli equipaggi sono fatti: io e La Nico in auto il resto del mondo in furgone.

 

Appena arrivati a Marrakech premiamo per andare subito verso l’Ourika, ma Mohammed (il nostro “Maroquin Chauffeur” preme anche lui ;-) e ci tocca il the a casa sua. Arriveremo nella valle dell’Ourika alle 10 di sera dopo avere provato a pernottare in tre alberghi senza successo. Alla fine ci spariamo in una bettola a Setti-Fatma con il classico cesso a secchio, interruttori che sembrano passati nello sterco, coperte infeltrite e aromatizzate alla “carogna” … cena di mezzanotte (come prima sera niente male)

 

Domenica 23 (destinazione Ourika).

La sveglia è alle 7; al bip-bip del cellulare salto in piedi come un grillo, mi vesto ed esco al volo sotto gli occhi allibiti di Daniela (appena addormentata), gli insulti della Nico e il silenzio assenso di Carletto …  ma sono solo! Poi mi rendo conto della minchiata: ho dimenticato il fuso orario e sono solo le 6! Dopo poco la Dani mi raggiunge fuori e si rifà il bagaglio in terrazza (se non son matte non le vogliamo) … ah, dimenticavo: siamo blindati in albergo e non possiamo uscirne.

 

Alle 7 Moahmmed scalda il motore del furgone e, dopo un breve trasferimento ecco la prima di una serie di colazioni a base di pane, olio, olive, burro, marmellata, formaggini e crêpes e poi dentro al primo fiume! Ourika bellissimo, pieno di passerelle sotto le quali passare a testa bassa e di bambini che ti corrono dietro lungo le rive. Piero perde la pagaia, ma dopo un quarto d’ora in acqua imbragato la ritrova. Allo sbarco la solita folla che ti vuole vendere di tutto … manca solo Mohammed che, per comprare la merenda, ha deciso di tornare a Marrakech (un pazzo vero)!!! Peccato che arriverà, con la roba asciutta, solo 2 ore dopo! Nel frattempo io e La Nico scambiamo penne e caramelle con il posteggiatore locale che in cambio ci da biscotti marocchini al cioccolato (meglio la segatura) e spezie per il the, spezie sulle quali, nei giorni successivi, si stropicceranno a turno sia Carletto che Daniela tritandole finemente e aromatizzandoci l’auto.

Si conclude la giornata con n ore (circa 7) di trasferimento verso il Dades dove troveremo l’albergo più carino della vacanza (il Casbah de la vallèe) dove mangeremo alla grande … ma come al solito alle 23 (e due!).

 

Lunedì 24: Dades gole basse

Il furgone, alle 7, è già sotto riscaldamento. Il fiume sembra la copia del Var, ma più …più … più marocchino! Gole spettacolari e rive coperte di oleandri per circa 6 km di II grado (tranne una rapida di III) ... allo sbarco grande abbuffata di spiedini mentre Paolo si spara un’ora di corsa con una folla di bambini intorno. Da quel momento si spargerà la voce per tutto il Marocco che Forrest Gump è finalmente atterrato in loco!

Partenza ore 14.30 … ci attendono 8 ore di trasferimento che faremo per metà da soli io e Nico e in parte Carletto (a metà saremmo anche tentati di cambiare strada per andare sulle dune a sud di Er-Rachidia, ma si decide di seguire il gruppo fino alla Valle dello ziz. Da lì in poi precediamo il furgone fino a Sefrou.

All’arrivo de resto della tutta (è circa mezzanotte) si attende la cena e circa la metà mangia, un 30% si da elementi sintetizzati (OKI e analgesici in primis), mentre il resto del mondo va a letto a digiuno o semidigiuno … io mi mangio un triplo Tajine di verdure accompagnato da un pollo al limone fantastico (e perché mai buttarlo) … poi tutti a letto dopo avere discusso inutilmente su chi l’indomani farà il Sebou e su chi invece si darà al turismo: il gruppo decide alla quasi unanimità che si deciderà solo una volta all’imbarco. Mi rassegno :-(

 

Martedì 25 ore 8:

si parte per il Sebou … (ovviamente Mohammed ha già scaldato per un ora il motore)

… arriveremo all’imbarco solo dopo 3 ore e dopo aver girato come degli ubriachi per tutta la zona (circa 90 km percorsi invece di 18!!!) … io, Dani e La Nico decliniamo (ognuno per propri e differenti motivi) e decidiamo per una giornata di turismo su vie alternative. Alle 13.30 (altri 60/70 km percorsi, ma nella direzione errata) saremo di nuovo a Sefrou per un The dopo aver abortito Fez come possibile meta!!! Poi lungo giro nell’interno dell’Atlante passando da “paesaggi umbri” a quelli desertici, da foreste di Cedri (alle pendici della quale troviamo cicogne a go-go e gufetti) fino ad arrivare alle Sources dell’Oum-Er-Rbia al tramonto e in albergo a Khenifra (Hotel Kamar) alle 20 circa. Sarà l’unica sera in cui mangeremo alle 8 per essere a letto alle 23.30 … gli altri arriveranno a mezzanotte (tanto per cambiare).

 

Mercoledì 26

… mi sveglio alle 5, esco e mi metto a leggere … alle 7, mentre Mohammed sta ovviamente scaldando il motore, sveglio l’uomo della reception che sorge da un mucchio informe di coperte presente sul divano della hall … dai versi gutturali che emetterà per più di un quarto d’ora pare di assistere alla rinascita della mummia!

Ore 8: partenza per le sorgenti dell’Oum-er-Rbia sul quale ci imbarcheremo circa 3 ore dopo. Il fiume è grandioso,l’imbarco particolarissimo. Lungo le sponde si incrociano quintali di tartarughe e mi cucco anche un “Woody Woodpecker” e la sua classica “buca” nell’albero. Lungo il tragitto decidiamo di saltare l’unico passaggio veramente “cattivello” (un bel V) e di imbarcarci poco sotto aiutati da un local che si guadagnerà così la settimana. Forrest Gump ci precede in solitaria per buona parte della discesa (stavolta in canoa e senza bambini)

Chicca della giornata: dopo anni di domande senza risposta sul perché la gente si fermi a bordo strada per fare il pic-nic quando a due passi ci sarebbero posti isolati e meravigliosi mi trovo a far merenda … “si, ma dove”? A bordo strada, naturalmente, ma sopra un incantevole e folcloristica “DISCARICA”! Grandissimi: ci abbiamo messo ben 3 ore di aereo e tre giorni e auto ma ce l’abbiamo fatta!!! Un altro V è distrutto!

Dopo altre 6 ore abbondanti di auto arriviamo alla nostra nuova meta (dove resteremo 2 giorni): La Gite d’étape de la Cathêdrale. Ovviamente è quasi mezzanotte e mangeremo … un po’ più tardi del solito. Ma la cena non sarà per tutti: la Nico, ormai preda della gastrite da cena tardiva, salta per la seconda volta su 5 sere … le sue madonne ovviamente sono ancora attaccate alle pareti) ;-)

P.S.: Duilio the Druid, ormai preda delle visioni da OKI, a circa 700 m. dal rifugio, dopo 12 km. di sterrato e 50 dal più vicino centro abitato “civile” convince Mohammed a girare il furgone e a tornare indietro perché la Gite non si trova. Meno male che insito per un altro 180° e da lì a 5 minuti raggiungiamo l’obiettivo.

 

Giovedì 27:

la Gite d’étape è un postone: no elettricità (solo candele e legna …  anche per l’acqua calda), micro-hammam, ma soprattutto l’edifico è sito alla base di una maestosa parete rocciosa (da alcuni punti di vista sembra il Duomo di Milano), a due passi dalla confluenza dell’Ahanesal e del Melloul …  Ah già, il Melloul … il Melloul è il prossimo fiume.

Ma prima del fiume mi tocca un recuperone preventivo per l’Ahanesal basso del giorno dopo: mi accompagnano Piero e Carletto … ci costerà 4 ore di recupero per portare l’auto a valle, 600 dh per il taxi (che non sfrutteremo appieno perché a meta strada troveremo le jeep per il Melloul che sono venute  prenderci) e una cifra improponibile di cellulare per contattare Joseph che il giorno dopo ci dovrà organizzare il recupero con la chiatta laddove l’Ahanesal si getta nel lago di Bin el-Ouidane.

Nel pomeriggio le jeep ci portano all’imbarco del Melloul. Ci attendono due ore di discesa in un ambiente incontaminato a conclusione della quale (con un ora e mezza di ritardo altrimenti sarebbe stato troppo bello) ci servono la cena. E per cena ci aspetta il “Méchoui” (agnello intero allo spiedo cotto nel forno a legna interamente costruito in argilla) … La Nico e Daniela chiedono un menu separato e, alla sola vista della bestiola, rinunciano: Daniela ripiega su insalata mista e sgombro in scatola, La Nico salta … e la Madonna non ringrazia, … però pare si stia cercando di scrostarsi dalle solite pareti insieme ad un paio di parenti ed amici!!! ;-)

In nottata succedono cose turpi sotto la stellata … quindi date sfogo all’immaginazione ... ;-)

 

Ah, dimenticavo l’evento del giorno: Mohammed questa mattina non ha scaldato il furgone! ;-D

 

Venerdì 28 … Mohammed scalda il furgone … quando? Ma è ovvio: alle 7!

Ahanesal … ci aspettano circa 25 km di fiume ingolato, mediamente di “bassa gradazione”, con un bel sifone ad un terzo del percorso e qualche rapida divertente; ma la sorpresa vera è data dal paesaggio che ci circonda: le pareti di destra sono coperte da enormi macchie di cactus nani mentre le pareti di sinistra risultano coperte di alberi su cui scorazzano branchi di simpatiche scimmiette con i loro piccoli.

Allo sbarco ci attende “Caronte” (il driver della “eco-chiatta” a gas di Joseph) che ci carica facendoci  attraversare i 10 km di lago che altrimenti, dopo i precedenti 6/7 km quasi piatti di purgatorio, sarebbero divenuti il nostro inferno  (Totò se ne fa comunque anche un pezzo a piedi dopo aver scelto un “ramo secco” ;-))!

Allo sbarco solita contrattazione con la guardia che ci ha “curato” l’auto per due giorni (il servizio in tutto il Marocco costa circa 10/15 dh al giorno, ovvero circa 1/1,5 € … esattamente come da noi a Milano … o no?)

P.S.: La chiatta ci è costata pochissimo … 250 dh in 10 … da noi non ci avremo quasi pagato neanche la chiamata del taxi!

Ore 16: partenza per Ouzud dove arriviamo per le 20 circa (IN-CRE-DI-BI-LE!) … ovviamente mangiamo poco e quasi due ore dopo (Sembra impossibile, ma finisce sempre così)!

La discussione della sera verte sulla possibilità di fare l’ultimo fiume il giorno dopo anche se il 60% delle persone vorrebbe dirigersi verso Marrakech per un ultima giornata distensiva … non si conclude nulla e si rimanda la decisione al giorno successivo.

Ore 11.30 vado a letto prima di mezzanotte!

 

28/5: E’ da poco passata mezzanotte …

… proprio mentre inizio a sognare la stanza risuona! Sono Paolo e Carletto che mi “sussurrano” ;-) da dietro la porta: “Giorgio vieni giù … Piero è svenuto e si è spaccato la testa!” Eccheccazzo … per una volta che era presto ..

Mi mutando, impantalono, immaglietto e … scendo: Piero è catatonico, sorretto a braccia barcolla e vomita a ripetizione; inoltre è già stato incerottato da un infermiera spagnola conosciuta in loco. La prima meta è il medico del paese (ovviamente assente) … si ripiega (anzi si vomita) verso Azilal percorrendo 39 km all’ovvia velocità del bradipo per limitare i danni.

Appena entrati in ospedale Piero si guarda intorno, inquadra l’infermiere vestito in perfetta tenuta asettica (incluso un cappottino in lana nera infeltrita modello “Alan Ford Autunno-Inverno”) e mormora qualcosa del tipo: “Io da questo non mi faccio mettere le mano addosso!” “Sicuro” gli confermiamo … “Tranquillo che ora arriva il dottore”.

Mai asserito niente di più falso: il medico è un vero dirigente ospedaliero e coordina meravigliosamente l’Alan Ford marocchino che, all’insaputa di Piero:

- lo disinfetta,

- lo rapa con una lama molto simile a quella di un coltellino svizzero

- esegue un magnifico ricamino “punto-croce”

- lo benda “modello califfo”

- … e non finisce qui …

 

Io e carlo andiamo a recuperare, molto aiutati dal nostro francese e dal fatto che il farmacista non parla inglese, nell’unica farmacia di turno antibiotici, antitetanica e altri prodottini vari … meno male che per entrambi il berbero non ha segreti!

Al ritorno, per la gioia di Piero, Alan Ford gli spara l’antitetanica in piena panza … Piero ne gode, si fa di antibiotico e collassa sul lettino in compagnia di Paolo che passerà lì la notte. Io e carlo torniamo in albergo  … ormai sono quasi le 4!

 

Il mattino dopo ci rendiamo conto che, grazie a Piero, l’ultimo fiume sta per saltare … evvvaiii … il suo schianto ci ha salvati … questa volta vince la fazione turistica!

Piero e Paolo tornano a Ouzud in taxi e, in gruppi sparsi, il gruppo procede alla visita delle omonime cascate e all’acquisto di un po’ di gadget (pouf, magliette, coperte, …) ovviamente ci frodano, ma ormai siamo consci di non essere geni della contrattazione e ci rassegniamo!

Al pomeriggio siamo a Marrakech: io Nico e Piero ci attrezziamo in albergo (2 alberghi in tre .. perché le parole sono importanti, ma non sempre si riesce ad usarle per spiegarsi!) per evitare tutta la notte in piedi … gli altri optano per una “notte brava”. La tappa successiva è la classica piazza Jamaâ el Fna, il suo famoso souk, il giro acquisti (abiti, scarpe, datteri, …) e la cena ai baracchini del mercato (zuppe, the, couscous di pollo e verdure, spiedini, ecc.)

All’una Mohammed ci porta in aeroporto (6 ore prima dell’imbarco … anzi 7 ritardo compreso) dove imballiamo il materiale e “accudiamo” una ragazza genovese che, persa gli amici in aeroporto e tampinata pesantemente da un inserviente, ci chiede asilo politico e ci aiuta nell’opera di impacchettamento.

Al Check-in, sarà per l’ora (sono da poco passate le 4), sarà perché ci siamo impuntati, sarà perché l’addetta al check-in era un po’ intrega, sarà perché il mio biglietto è in francese e non c’è scritto niente che faccia presagire che ci possa essere un problema di dimensioni del bagaglio … sarà anche perché al banco c’era una “Nico-Iena” che non ne lascia passare una, ma riusciamo a non pagare né per le canoe né per le pagaie” MITTTICI!

 

Ore 7 … un pensiero atroce ci attanaglia: “Ma Mohammed avrà scaldato il furgone?”

 

Ore 8: ormai siamo a bordo pronti per il ritorno … in aereo tutti in coma fino a Malpensa dove “Forrest Gump” esegue l’ultimo annuncio della vacanza: “Mi sento un po’ stanchino … credo che tornerò a casa!” Qualcun altro pensa a 1/2 kg di aglio e olio, al vino, …

 

… il resto lo sapete già, ed è tutta un’altra storia!

 

P.S.: Qualche curiosità irrisolta:

- ma il Transit andrà veramente scaldato tutte le mattine dalle 7 in poi per un ora circa?

- Qual è il vero V? Quello sull’Oum-er-Rbia o il rimanere giù dal furgone durante le attività di carico per tenere testa ai venditori di collane e ammennicoli vari?

- Alla periferia di Sefrou esistono km di alberi e case coperte di polietilene … ma secondo voi il “plastibosco” è una nuova trovata pubblicitaria? Resta da capire come facciano a porre tutti i sacchetti con le scritte bene in evidenza!!!

 

Al prossimo giro … (foto a breve su www.brianzatour.org)

 

Giorgio (JC-Ewok)

In attesa delle foto...

22-30 Marzo 2008.
CCN, CFM, CCAsola e Cani Sciolti in Marocco, sulle orme del Brianza Tour.
Visto che il giro è stato copiato in tutto e per tutto al precedente giro
del BT (comprese le cicogne, le scimmette pipparuole e le scoregge), vengono
riportate solo le caratteristiche dei nuovi, diversi partecipanti. ;-)

Carletto: sempre sorridente e serafico, con un "fffrrrrrr" per ogni momento.
("fffrrrrr!" è il suono del serpente a sonagli, che il buon Carletto ha
imitato ogni 20 minuti, che si fosse a tavola, in acqua o a cagare dietro
un fico d'india!!) Il fatto che orari e distanze siano cannati alla grande
(se sono previse 6 ore di trasferimento, in realtà sono 9; se è previsto
l'arrivo in albergo alle 19.30, in realtà ci si arriva minimo a mezzanotte,
e via così), il solo fatto di poter dormire qualche ora "di fila", senza
erede che lo sveglia, lo rende riposato e pacifico. Beato lui.

Daniela: partita dicendo "odio gli arabi" e tornata con tanta nostalgia da
riempire il lago di Garda, è l'unica che ha imparato davvero qualcosa su
vita, usi e costumi marocchini: dopo 9 giorni di chiacchiere e
indottrinamenti da parte di Mohamed (l'autista 60enne) è molto difficile che
si converta, ma scommetto il fegato che presto tornerà nel deserto, con
fidanzato Philo al seguito! ;-)

Duilio: l'Inossidabile. A parte qualche verso gutturale dal suono simile a
"mi fa male la gamba-ahia-la-schiena-mi siedo qui", in 9 giorni le sue
corde vocali hanno emesso principalmente questo ordine perentorio: "TOTO',
VAFFANCULO UN KM PIU' IN LA', CAZZO!!!!".
Scorpione DOC! ;-)

Ilaria: una paresi facciale, contratta alla partenza, l'ha costretta ad
avere il sorriso stampato in faccia per 9 giorni consecutivi, anche dopo le
solite 9 ore di trasferimento, anche dopo 6 ore di fiume, anche dopo tutta
una nottata in bianco. Poverina. ;-)

Ale: sempre il primo a dare una mano, a caricare e scaricare canoe, a dare
indicazioni, a cambiare discorso quando era necessario farlo. Un vero
signore, come sempre.

Totò: le sue scoregge hanno cambiato il microclima dell'Atlante, e la
totale assenza di "c" e "t" nel suo linguaggio è attualmente al vaglio
dell'Accademia della Crusca. (in fiume: "Nigolé, bassa di ggguà ghe dddi là
gi sda un bugo!" Al ristorante: "se guesti ammerigani non gi lasciano il
davolo, gi mollo una sgorreggia ghe li faggio sgappare tutti, de lo digo
io!" In aereoporto: "eh, no, la mia ganoa sembra leggera ma ppesa, gazzo se
ppesa!") ;-)

Paolo: il lato oscuro della "leadership". Ogni tanto spariva per correre o
per farsi il fiume in solitaria, per poi ricomparire e urlare cose tipo
"siamo in ritardo!" o "c'è chi lavora e chi non fa un cazzo"... cosucce
così, da vero leader.

Piero: Dopo che l'Ourika l'ha mandato a bagno ciulandogli la pagaia (poi
ritrovata, con standing ovation di tutta la valle) non è più stato lo
stesso. Per dimenticare, ne ha fatta una delle sue, ed è finito
all'ospedale, con 4 punti sulle corna.

JC: Incredibile!! In 9 giorni, lo si è visto "alterato" ben due volte!!!
(chi lo conosce, sa che è un dato assolutamente fuori scala!) Il Marocco e i
gruppi poco elastici non lo rivedranno più, ed è un vero peccato, perchè
tutti imparerebbero un sacco dalla reciproca convivenza.

Nico: gli unici momenti in cui la si è vista sorridere sono stati quelli in
cui dava barrette energetiche e pane raffermo ai cani randagi.
Per il resto, avvicinarsi a lei era rischioso tanto quanto avventurarsi nei
corridoi della centrale di Chernobyl. In pratica, un micro reattore a
bestemmia nucleare ambulante. Senza speranza.
Da segnalare anche due bagnetti che l'hanno rinfrescata, ma non
disinnescata: il primo, su insidiosissimo II (sbarco Oum er rbia.
Simil-raschiera le strappa la pagaia, lei tenta di tenerla, si sbilancia e
op! Grattuggia di Nico al tavolo 15!); il secondo in un gran bel bucazzo ,
visto all'ultimo momento e affrontato a bigolo troppo molle. Ben le sta.


Marocco: canyon di rocce rosse che non hanno nulla da invidiare all'Arizona,
distese verdissime, simil-Toscana, laghi con acqua cristallina; dromedari,
cani - tanti cani, scimmiettine, cicogne, gufi, serpenti e gatti orbi;
miriadi di bambini, donne, asini, muli e cavalli stracarichi di mercanzia
(si, tutti animali da soma, in ordine di importanza); campi da calcio nel
bel mezzo del deserto e/o su prati scoscesi (che Benni sia venuto in Marocco
x ispirarsi alla famosa Pallastrada?) ; casette di fango con tetto in
lamiera e villone da mille e una notte; giardini lussureggianti in mezzo al
deserto e miseria nera malcagata in centro città.
Fascino e contraddizioni di una terra meravigliosa che mi rivedrà presto.

;-)
nico

 

Video

 
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0005 Marrakech Menara scarico canoe 800
0008 Marrakech Menara gruppo 800
0013 Ourika la mattino presto 800
0025 Ale Ourika 800
0026 carlo Ourika 800
0034 Da Ourika verso il Dades contrasti 800
0046 Da Ourika verso il Dades case 800
0078 Dades verso l'imbarco Dani e La Nico 800
0081 Dades verso l'imbarco 800
0088 Dades verso l'imbarco locals neve e rocce 800
0091 Dades verso l'imbarco 800
0093 Dades Carlo all'imbarco 800
0107 Dades La Nico & Dani 800
0119 Dades Giorgio e la forra 800
0130 Dades Dani 800
0131 Dades Piero 800
0133 Dades La Nico 800
0134 Dades Duilio 800
0136 Dades Ila sul tronco 800
0141 Dades sbarco carlo La Nico & Totò 800
0144 Dades sbarco gruppo Carlo Duilio e Paolo in doccia 800
0148 Dades rocce e furgone 800
0152 Dades rocce & gruppo 800
0156 Dades La Nico 800
0157 Dades Giorgio 800
0174 Deserto verso Er Rachidia dromedari 800
0189 Attraversamento dromedari 800
0190 La Nico si dissangua 800
0204 Da Sefrou verso Sebou 800
0208 Imbarco Sebou Paolo e scarpe 800
0210 Imbarco Sebou 800
0216 cartelli assurdi e piani obliqui 800
0217 sefrou La Nico e Dani al bar 800
0221 Cicogne 800
0228 bambini e cisterne 800
0242 Ifrane Vallée des roches lavanderia 800
0245 Ifrane Vallée des roches Dani e JC 800
0265 Ifrane camping Restaurant 800
0279 gufi 800
0297 Imbarco Oum Er Rbia muli 800
0304 Oum Er Rbia Lavandaie 800
0316 Oum Er Rbia Dani e Locals 800
0317 Oum Er Rbia Ila alla diga 800
0322 Oum Er Rbia Ale 800
0324 Oum Er Rbia Duilio 800
0325 Oum Er Rbia La Nico 800
0331 Oum Er Rbia Dani 800
0335 Oum Er Rbia Ila 800
0336 Oum Er Rbia Totò 800
0347 La Cathedrale Gite gruppo a cena 800
0364 lago di Bin el Ouidane 800
0369 Oued Laabid 800
0371 Interno taxi 800
0376 La Cathedrale 800
0378 in jeep per il Melloul 800
0382 Melloul primo imbarco 800
0386 melloul Lavaggio panni 800
0404 Melloul Ale & Gruppo 800
0406 Melloul Paolo 800
0409 Melloul al ponte Ila 800
0417 Melloul Gruppo al ponte 800
0429 Melloul & Cathedrale La Nico e Dani 800
0434 Melloul & Cathedrale La Nico ponticello 800
0437 Melloul & Cathedrale La Nico sbarco 800
0444 La Cathedrale forno d'argilla 800
0448 La Cathedrale l'agnello in cucina 800
0454 La Cathedrale l'agnello a tavola 800
0456 La Cathedrale colazione gruppo 800
0458 La Cathedrale la gite 800
0465 a Ponte Imbarco Ahanesal basso 800
0474 Ahanesal sifone visto da sotto 15 min dopo passerella 800
0476 Ahanesal buco Daniela 800
0478 Ahanesal tenda berbera 800
0481 Ahanesal cactus 800
0495 Ahanesal gola gruppo 800
0502 Piero e il punto croce 800
0505 Piero allettato 800
0509 Ouzud Cascate 800
0512 Ouzud La Nico e la scimmia 800
0514 Ouzud Scimmia con cucciolo 800
0522 Ouzud Cascate e arcobaleno 800
0524 tajin 800
0531 Ouzud Cascate 800
0532 Ouzud mulo dormiente 800
0533 Ouzud Cascate La Nico 800
0537 Ouzud Cascate JC 800
0539 Ouzud Bar Sport 800
0541 Ouzud macelleria 800
0548 Trasporto ecologico 800
0550 lavabo di prima classe 800
0554 Marrakech il minareto della Koutubia 800
0558 Marrakech Place Jemaa el Fna frutta 800
0560 Marrakech Place Jemaa el Fna ciabattini 800
0566 Marrakech Suk 800
0569 Marrakech zuppe 800
0570 Marrakech lumache in tavola 800
0578 STOP 800
0581 Marrakech Menara La Nico Ila e Dani 800
Credits