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Non ti chiediamo, Signore, perché ce li hai tolti. Ti ringraziamo, Signore, perché ce li haidati. San t'Agostino.
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Gole del Sesia — BrianzaTour

25/07/2007 - Gole del Sesia

JC (Giorgio Jandolo Cossu)
Se non ami il fiume lui lo sente e ...

... Ti punisce!!!!

La cronaca:

dopo essere rimasto a secco di serali per tre settimane, ieri a mezzogiorno decido, nonostante gli impegni lavorativi più che pressanti, di accogliere l’invito di Stefano e Nicoletta per una serale nelle gole del Sesia … un tratto che storicamente mi causa gioie e dolori … gioie perché il posto è incantato e perché non ci ho mai fatto bagni, dolori perchè alla fine della fiera è corto (saranno 8 passaggi al massimo compreso l’impraticabile il che implica un trasbordo) e perché, tranne in un occasione con la neve in pieno inverno non mi ha mai dato grandi soddisfazioni … forse perché mi sono sempre imbarcato (in maniera metodica e forse quasi autistica) sotto la rapida della vergogna (per chi non ne è al corrente quella iniziale a monte del ponte romano) e ho sempre trasbordato l’imbuto e, credo, anche il passaggio successivo … più per abitudine che per altro.

Dopo due anni di assenza ieri era la 4° volta che percorrevo le gole in una vita di canoa (quasi un primato negativo, dato che c’è gente che bazzica la valle come me che le avrà percorse decine di volte).

L’appuntamento iniziale è alle 18 in Valsesia ma, come mio solito sono magicamente riuscito a trattare per un 18.30/19.00 per poi mutarlo in 19.30! Mi sento un po’ il “Re Mida” degli orari tardivi.

Passo a prendere la Nico alle 17.28 (ben due minuti di anticipo sul ritardo ammissibile di mezz’ora … per me un record) e si parte. Durante il viaggio esprimo tutto il mio disappunto per la rapida della vergogna che, spiego alla Nico, non ho mai fatto perché non ci ho neanche mai pensato … dalla prima volta in cui mi fecero imbarcare sotto il ponte per me quello era diventato l’imbarco classico ed una specie di forza magnetica mi attirava verso tale meta. Lei invece sembra decisa a farla.

Arrivati all’imbarco Stefano è lì con la moglie Simona e Stefano annuncia: “oggi non si trasborda niente!”

“Ecco” replico io “ … lo sapevo che c’era l’inculata! La rapida della vergogna la salto e anche l’imbuto ed il passaggio successivo … se voi volete farveli i fateveli pure … “
Se ne discute un po’ e ci si dirige, canoa in spalla, verso l’imbarco … ma la luce cambia e tutte le leggi della fisica vanno improvvisamente a puttane, la mia canoa inverte i poli magnetici e … cazzo … ma và dall’altra parte!!!! In un attimo mi trovo all’imbarco e alla mia sinistra c’è il ponte romano … Ma chi? Ma come? Ma quando? Il ponte deve essere a monte e non a valle!

Rimango un attimo perplesso, guardo la rapida, il livello è basso, la voglia pure, … Stefano la fa, la Nico pensa se dare forfait e aspetta che passi stefano ed io … provo a chiamare la canoa per farla venire meco ma non succede niente e mi chiedo “Ma perché Zorro con il cavallo ce la fa sempre ed io con il kayak no?”

E vabbé … facciamoci stà rapida e sarà quel che sarà.

Mi calo nella canoa completamente sudato … no, vi sbagliate … non è tensione è che fa veramente un caldo porco … e parto.
La rapida non da nessun problema, con il livello attuale è abbastanza tranquilla, tecnica, manovriera e sassosa fino al bananone finale che, avendolo preso un po’ “molle”, ovviamente mi spara sul controroccia cercando di modificarmi l’attrezzatura: un piccolo “puffo saldatore” esce dalla parete e cerca in tutti i modi di far diventare un tutt’uno paradenti e pagaia … ma ve lo immaginate pagaiare con la pagaia incastonata nel casco … uno spettacolo! Un’ultimo appoggione e via liberi come il vento.

A questo punto la Nico decide per l’imbarco svizzero sotto il ponte … e la Simona visiti i nostri tempi ci ordina le “solite due birre” perdendo ogni speranza di vederci sbarcare prima del buio (altre due ce le siamo fatte più tardi in pizzeria riguardando l’evento filmato dalla Simona).

Si riparte e dopo le prime rapidine si arriva all’imbuto … effettivamente è fattibile, ma come previsto è il passaggio dopo che potrebbe dare qualche problema … passo, l’imbuto e attrezzo una sicura. Anche Nico e Stefano passano senza problemi
Sposto la sicura sul passaggio dopo e indico la lingua dove passare: Stefano parte, percorre lo scivolino a dx e … taaaac … troppo lento. Viene stoppato dal primo buchino, ma riesce a sfuggirgli ... sfiora il secondo e passa via illeso.
Parte la Nico, si ferma sopra il passaggio, lo studia, chiede delucidazioni, apriamo una tavola rotonda … le indico la lingua d’acqua e parte … perfetta e senza esitazioni scivola giù come niente fosse. Come indico le io le lingue d’acqua ce ne sono pochi …

A questo punto è la volta del “maestro” ;-) che come al solito darà tutto sé stesso per far divertire il popolino! Mi avvio verso il kayak poco convinto e sussurro fra me e me: “… tanto non c’è due senza tre!”
Imbarchino svizzero e senza neanche fermarmi a guardare entro dentro nel primo buchino … ovviamente di traverso! Tira e molla … non c’è verso di uscirne né fondo per pescare l’eventuale acqua che corre via, si accendono i riflettori, fotografi in prima linea, musica da circo, ragazze pom-pon sugli spalti … e comincia lo spettacolo! Comincio ad andare avanti e indietro un pò di volte, ma non c’è niente da fare e annuncio “cordaaaaa … io di qui non esco più … ci potrei stare due giorni!”

Stefano molla la macchina fotografica … mi afferra la punta e con un paio di strattoni mi tira, mi gira la punta e … cado letteralmente nel buco sottostante … ovviamente storto! Riesco a girarmi verso Stefano e assumo la classica faccia “a punto interrogativo” (lo so che il buco grosso è dietro di me a poca distanza e so anche di essere in una posizione non propria adatta anche perché “il mio buco” da le spalle alla corrente che preme, preme , preme … e mi loopa. E vaiiii, anche questa volta è andata … ho tappato il buco della settimana metto la pala sul fondo e sento la corrente che spinge, la sfrutto e mentre vengo portato via il dubbio: “ … ma sono sicuro che questa corrente stia uscendo e non entrando nel buco?”
Decisione immediata e stappo … ormai nel laghetto come al solito! Un vero pirlone! E si che l’eskimo ci stava eccome!

Ma non finisce qui: sono a bagno, rido e Stefano mi tira la corda … che come al solito finisce a valle!
Ora io mi chiedo: ma le corde mi evitano di proposito o chi le lancia lo fa apposta per infastidirmi e per mantenermi in allenamento?

Per dovere di cronaca segnalo che il resto della discesa è scivolato tranquillo, a parte che la Nico, ci ha confessato più tardi di aver tirato due eskimi (il primo fallito) in un posto tranquillissimo chiedendosi se “la famosa nicchia delle gole fosse dietro di lei che l’aspettava. Eh si, pare che un po’ di strizza l’abbia avuta … anche perché in quel momento nessuno la guardava. ;-)

Come al solito, fra foto, film e bagno siamo arrivati all’imbrunire allo sbarco per concludere con la solita Pizzeria Italia a Balangera.

A proposito di foto abbiamo una famiglia di reporter nati e finiti:

- “Ste” è bastardissimo … ha aspettato n-tempo per tirarmi su dopo il bagno perché doveva farmi le foto in primo piano …. E non ce l’ha fatta (un vero reporter)!
- La Simona invece è riuscita a filmare la rapida della vergogna con un mano fermissima ed un zoom esagerato …peccato che il soggetto (io ero spesso sopra, sotto a dx o a sx dell’obiettivo): l’effetto è un canoista stroboscopico!
- speriamo nei pupi … ;-)
- a breve le foto per chi c’era.

Complimenti a tutti i partecipanti e … alla settimana prox.

P.S.: per il WE siamo in Soca … chi c’è c’è.

Giorgio (JC)
Se non ami il fiume lui lo sente e ...

... Ti punisce!!!!

La cronaca:

dopo essere rimasto a secco di serali per tre settimane, ieri a mezzogiorno decido, nonostante gli impegni lavorativi più che pressanti, di accogliere l’invito di Stefano e Nicoletta per una serale nelle gole del Sesia … un tratto che storicamente mi causa gioie e dolori … gioie perché il posto è incantato e perché non ci ho mai fatto bagni, dolori perchè alla fine della fiera è corto (saranno 8 passaggi al massimo compreso l’impraticabile il che implica un trasbordo) e perché, tranne in un occasione con la neve in pieno inverno non mi ha mai dato grandi soddisfazioni … forse perché mi sono sempre imbarcato (in maniera metodica e forse quasi autistica) sotto la rapida della vergogna (per chi non ne è al corrente quella iniziale a monte del ponte romano) e ho sempre trasbordato l’imbuto e, credo, anche il passaggio successivo … più per abitudine che per altro.

Dopo due anni di assenza ieri era la 4° volta che percorrevo le gole in una vita di canoa (quasi un primato negativo, dato che c’è gente che bazzica la valle come me che le avrà percorse decine di volte).

L’appuntamento iniziale è alle 18 in Valsesia ma, come mio solito sono magicamente riuscito a trattare per un 18.30/19.00 per poi mutarlo in 19.30! Mi sento un po’ il “Re Mida” degli orari tardivi.

Passo a prendere la Nico alle 17.28 (ben due minuti di anticipo sul ritardo ammissibile di mezz’ora … per me un record) e si parte. Durante il viaggio esprimo tutto il mio disappunto per la rapida della vergogna che, spiego alla Nico, non ho mai fatto perché non ci ho neanche mai pensato … dalla prima volta in cui mi fecero imbarcare sotto il ponte per me quello era diventato l’imbarco classico ed una specie di forza magnetica mi attirava verso tale meta. Lei invece sembra decisa a farla.

Arrivati all’imbarco Stefano è lì con la moglie Simona e Stefano annuncia: “oggi non si trasborda niente!”

“Ecco” replico io “ … lo sapevo che c’era l’inculata! La rapida della vergogna la salto e anche l’imbuto ed il passaggio successivo … se voi volete farveli i fateveli pure … “
Se ne discute un po’ e ci si dirige, canoa in spalla, verso l’imbarco … ma la luce cambia e tutte le leggi della fisica vanno improvvisamente a puttane, la mia canoa inverte i poli magnetici e … cazzo … ma và dall’altra parte!!!! In un attimo mi trovo all’imbarco e alla mia sinistra c’è il ponte romano … Ma chi? Ma come? Ma quando? Il ponte deve essere a monte e non a valle!

Rimango un attimo perplesso, guardo la rapida, il livello è basso, la voglia pure, … Stefano la fa, la Nico pensa se dare forfait e aspetta che passi stefano ed io … provo a chiamare la canoa per farla venire meco ma non succede niente e mi chiedo “Ma perché Zorro con il cavallo ce la fa sempre ed io con il kayak no?”

E vabbé … facciamoci stà rapida e sarà quel che sarà.

Mi calo nella canoa completamente sudato … no, vi sbagliate … non è tensione è che fa veramente un caldo porco … e parto.
La rapida non da nessun problema, con il livello attuale è abbastanza tranquilla, tecnica, manovriera e sassosa fino al bananone finale che, avendolo preso un po’ “molle”, ovviamente mi spara sul controroccia cercando di modificarmi l’attrezzatura: un piccolo “puffo saldatore” esce dalla parete e cerca in tutti i modi di far diventare un tutt’uno paradenti e pagaia … ma ve lo immaginate pagaiare con la pagaia incastonata nel casco … uno spettacolo! Un’ultimo appoggione e via liberi come il vento.

A questo punto la Nico decide per l’imbarco svizzero sotto il ponte … e la Simona visiti i nostri tempi ci ordina le “solite due birre” perdendo ogni speranza di vederci sbarcare prima del buio (altre due ce le siamo fatte più tardi in pizzeria riguardando l’evento filmato dalla Simona).

Si riparte e dopo le prime rapidine si arriva all’imbuto … effettivamente è fattibile, ma come previsto è il passaggio dopo che potrebbe dare qualche problema … passo, l’imbuto e attrezzo una sicura. Anche Nico e Stefano passano senza problemi
Sposto la sicura sul passaggio dopo e indico la lingua dove passare: Stefano parte, percorre lo scivolino a dx e … taaaac … troppo lento. Viene stoppato dal primo buchino, ma riesce a sfuggirgli ... sfiora il secondo e passa via illeso.
Parte la Nico, si ferma sopra il passaggio, lo studia, chiede delucidazioni, apriamo una tavola rotonda … le indico la lingua d’acqua e parte … perfetta e senza esitazioni scivola giù come niente fosse. Come indico le io le lingue d’acqua ce ne sono pochi …

A questo punto è la volta del “maestro” ;-) che come al solito darà tutto sé stesso per far divertire il popolino! Mi avvio verso il kayak poco convinto e sussurro fra me e me: “… tanto non c’è due senza tre!”
Imbarchino svizzero e senza neanche fermarmi a guardare entro dentro nel primo buchino … ovviamente di traverso! Tira e molla … non c’è verso di uscirne né fondo per pescare l’eventuale acqua che corre via, si accendono i riflettori, fotografi in prima linea, musica da circo, ragazze pom-pon sugli spalti … e comincia lo spettacolo! Comincio ad andare avanti e indietro un pò di volte, ma non c’è niente da fare e annuncio “cordaaaaa … io di qui non esco più … ci potrei stare due giorni!”

Stefano molla la macchina fotografica … mi afferra la punta e con un paio di strattoni mi tira, mi gira la punta e … cado letteralmente nel buco sottostante … ovviamente storto! Riesco a girarmi verso Stefano e assumo la classica faccia “a punto interrogativo” (lo so che il buco grosso è dietro di me a poca distanza e so anche di essere in una posizione non propria adatta anche perché “il mio buco” da le spalle alla corrente che preme, preme , preme … e mi loopa. E vaiiii, anche questa volta è andata … ho tappato il buco della settimana metto la pala sul fondo e sento la corrente che spinge, la sfrutto e mentre vengo portato via il dubbio: “ … ma sono sicuro che questa corrente stia uscendo e non entrando nel buco?”
Decisione immediata e stappo … ormai nel laghetto come al solito! Un vero pirlone! E si che l’eskimo ci stava eccome!

Ma non finisce qui: sono a bagno, rido e Stefano mi tira la corda … che come al solito finisce a valle!
Ora io mi chiedo: ma le corde mi evitano di proposito o chi le lancia lo fa apposta per infastidirmi e per mantenermi in allenamento?

Per dovere di cronaca segnalo che il resto della discesa è scivolato tranquillo, a parte che la Nico, ci ha confessato più tardi di aver tirato due eskimi (il primo fallito) in un posto tranquillissimo chiedendosi se “la famosa nicchia delle gole fosse dietro di lei che l’aspettava. Eh si, pare che un po’ di strizza l’abbia avuta … anche perché in quel momento nessuno la guardava. ;-)

Come al solito, fra foto, film e bagno siamo arrivati all’imbrunire allo sbarco per concludere con la solita Pizzeria Italia a Balangera.

A proposito di foto abbiamo una famiglia di reporter nati e finiti:

- “Ste” è bastardissimo … ha aspettato n-tempo per tirarmi su dopo il bagno perché doveva farmi le foto in primo piano …. E non ce l’ha fatta (un vero reporter)!
- La Simona invece è riuscita a filmare la rapida della vergogna con un mano fermissima ed un zoom esagerato …peccato che il soggetto (io ero spesso sopra, sotto a dx o a sx dell’obiettivo): l’effetto è un canoista stroboscopico!
- speriamo nei pupi … ;-)
- a breve le foto per chi c’era.

Complimenti a tutti i partecipanti e … alla settimana prox.

P.S.: per il WE siamo in Soca … chi c’è c’è.

Giorgio (JC)

 
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Rapida della vergogna Stefano
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